
Vietato l'utilizzo del contante per le retribuzioni
La Legge di Bilancio 2018 ha previsto l'abolizione dell'utilizzo del denaro contante per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti a partire dal 01 luglio 2018.
Per garantire la piena tracciabilità dei flussi retributivi e la tutela dei lavoratori la norma impone che i pagamenti delle retribuzioni potranno avvenire esclusivamente tramite bonifico o strumenti di pagamento elettronico. Permane tuttavia una casistica residuale di utilizzo del contante, che consiste nel pagare la retribuzione direttamente presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro ha aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento. Si potrà infine assolvere l’obbligo retributivo mediante emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o ad un suo delegato. Sarà invece vietato per i datori di lavoro procedere al pagamento della retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore.
La norma precisa poi che per rapporto di lavoro si intende ogni rapporto di lavoro subordinato di cui all’art. 2094 c.c., indipendentemente dalle modalità di svolgimento della prestazione e dalla durata del rapporto, nonché ogni rapporto di lavoro originato da contratti di co.co.co. e dai contratti di lavoro instaurati dalle cooperative con i propri soci. Le uniche esclusioni previste sono costituite dai rapporti di lavoro instaurati con le pubbliche amministrazioni e quelli comunque rientranti nell’ambito di applicazione dei CCNL per gli addetti a servizi familiari e domestici.
Il pagamento tramite denaro contante delle retribuzione sopra citate, o anche solo di acconti delle stesse, comporterà una violazione di legge cui corrisponderà una sanzione amministrativa compresa fra i 1.000 ed i 5.000 euro.
Dott. Paolo Rosano
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